C’è l’ombra lunga della Società Foggiana che si allunga per la prima volta alle pendici del Gargano, nella storia che sta alla base degli otto arresti portati a termine dai Carabinieri di Rinitapoli contro gli uomini del clan Gallone. Sì, perchè nelle ordinanze quel che si prova è il deciso collegamento tra il clan della cittadina battina ed un gruppo preciso della Società Foggiana, ossia il clan di Rocco Moretti. E se consideriamo che, ormai da tempo, il territorio a Nord di Andria e Barletta, è passato sotto l’egida ed il controllo dei gruppi del Golfo di Manfredonia e dei montanari, allora ci rendiamo subito conto che questa nuova saldatura tra i Gallone – che agiscono in territori contesi tra montanari e mattinatesi – ed i Moretti, ci lascia presagire scenari davvero foschi. Delle due, una. O i Gallone hanno pensato di irrobustirsi le spalle, saldandosi con uno dei gruppi storici della malavita foggiana, una cosca che può vantare l’autorevolezza di padrini come Rizzi e Moretti e contatti con il gotta delle mafie italiane. Oppure – e sarebbe l’ipotesi più inquietante – sono i Moretti ad essere entrati a gamba tesa nel territorio, approfittando della spregiudicatezza ma anche dell’isolamento di un clan come quello dei Gallone, in guerra da decenni già nel giardino di casa propria e ormai al centro dello scontro più ampio per il predominio nell’area del golfo di Manfredonia.
Una cosa è certa: è il segnale ulteriore di una effervescenza paurosa del magma dauno. Ed è il segnale che i vecchi equilibri, ormai, non tengono più. E che per leggere le mafie della provincia di Foggia, presto, prima che sia troppo tardi, è necessaria una cassetta degli attrezzi aggiornata. E tanta, tantissima buona volontà!